Il Venerabile Ghesce Yesce Tobden nacque nel 1926 a Ngadra, presso Lhasa. All’età di dodici anni entrò nell’Università monastica di Sera e vi studiò fino al 1959 quando, a seguito dell’invasione cinese del Tibet fu arrestato e imprigionato. Riuscì ad evadere e a raggiungere l’India nel 1961, terminando il ciclo completo di studi presso il monastero di Sera-Me lì ricostruito e conseguendovi il prestigioso titolo di Ghesce Lharampa. Insegnò quindi nel suo stesso monastero per diversi anni e successivamente all’Università di Varanasi come docente di filosofi a Buddhista, realizzando poi il suo desiderio di ritirarsi in montagna per meditare. E sopra Dharamsala si trova il piccolo eremo che è stato la sua dimora abituale fino alla sua morte, e che è ora luogo consacrato a pratiche devozionali e meditative. Nel 1979, su invito di Lama Thubten Yesce e con il benestare di S.S. il XIV Dalai Lama, Ghesce Yesce Tobden accettò di insegnare presso l’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia, di cui fu Lama residente fino al 1980, conquistando grazie alla sua profonda saggezza e compassione unite ad una grande umiltà, il rispetto, l’ammirazione e la devozione di numerosi praticanti. Tornato al suo luogo di ritiro sulle montagne pre-himalayane, ogni due anni fino al 1997 ha sempre mantenuto e rinnovato la promessa fatta ai suoi studenti di venire ad insegnare per brevi periodi in Italia. Al successivo appuntamento previsto nell’agosto 1999, data in cui Ghesce Yesce Tobden avrebbe dovuto inaugurare la nuova sede del centro “Cian Ciub Ciö Ling” da lui fondato, trasmise invece dall’India il suo ultimo insegnamento, quello sull’impermanenza, mostrando a Dharamsala la morte del proprio corpo il 31 luglio 1999: da quel momento, per dodici notti e dodici giorni, la sua Santa Mente è rimasta in profondo assorbimento, mentre il suo Santo Corpo non rivelava alcun segno di degenerazione, a dimostrazione (secondo le parole di S.S. il Dalai Lama), del suo fortissimo potere di meditazione concentrativa. Dopo essersi manifestati i segni dell’ultima fase di assorbimento della coscienza sottile, alle ore quattro del 13 agosto si diede inizio alla cremazione, il fuoco bruciò senza produrre alcun fumo fino alle sei e trenta, e poco prima del sorgere del sole si è visto un arcobaleno a metà, considerato di particolare buon auspicio per avere una rapida manifestazione di Ghesce-la tra noi.